Scrivi un commento
al testo di Redazione LaRecherche.it
Il cancello
- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare
nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento;
il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente,
potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi
e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso,
all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti
con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ].
Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]
|
La riva Nel fondo della notte, a lungo l’ho guardato il buio tremando con tuttala paura che mai più facesse giorno e fosse, la riva, la memoria di un sogno o un’altra vita. La città A chi si appresta al finestrino e chiede: « Che paese è questo? » nessuno che risponda. Erba di traversina ai lati delle ruote; il convoglio si muove per la città che ancora non ha nome. Il cancello a Liana Al cancello dei morti si impigliò il foulard e ancora lo conservi assieme all’istantanea che il tedesco gentile ci scattò d’estate, quella di noi più giovani col fondo di filari bianchi. Ad ogni ora Guardo fuori dai vetri laggiù dove ti amo ad ogni ora che perdo o mi abbandona perché di noi non si ricorda l’aria che passa dentro gli anni e non ritorna. L’aria di lei Oh l’aria di lei comparsa al fondo della via, la beata indolenza che fa grigio febbraio e disadorno a chi allontana gli occhi e non la chiama, vana felicità senza futuro. Preghiera Umile nel ricordo, così segrete vanno le tue canzoni al muro delle rose. Ti sovvenga di me nell’altra storia ora che lasci il vuoto a cui mi affido, cara creatura e madre per cui non c’è parola. [ da Il cancello, Francesco Scarabicchi, peQuod ]
|
Franca Alaimo
- 13/02/2019 00:02:00
[ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]
la bella semplicità di questi versi (quella che si conquista dopo avere imparato lessenziale, sfrondando poco a poco le foglie ormai secche) mira a celebrare, pur , o forse appunto, nella consapevolezza della fragilità, lessere o lessere stati insieme a tutte le cose, piccole o grandi, che hanno accompagnato la vita. E come se ogni volta lautore raccontasse un addio, ma con la serenità di chi accetta le regole del tempo e di chi sa che la parola a questo serve: a non lasciare cadere, a non dimenticare.
|
Salvatore Violante
- 11/02/2019 17:40:00
[ leggi altri commenti di Salvatore Violante » ]
Una poesia pulita questa di Scarabicchi, fresca, che non abbisogna di officine particolari. Una poesia ispirata che funziona, lieve,sapiente che viene prima sensualmente percepita e poi docilmente assimilata. Una poesia piena che mostra per intero i suoi significanti. Complimenti poeta! Cè sempre una contentezza particolare quando ci si imbatte in questi davvero rari miracoli, quando la parola, nella sua semplicità, imprigiona, come in un pugno, il profumo di un pò di vita.
|
|
|